02 Agosto 2022 |

Carenza di ferro nell’infanzia e negli adolescenti

Il ferro è un elemento essenziale per l’organismo ed è coinvolto in numerosi processi fisiologici; infatti, promuove la formazione di emoglobina e la maturazione dei globuli rossi, supporta il sistema immunitario e la normale funzione cognitiva. Nei più giovani la mancanza di un adeguato apporto di ferro durante l’infanzia, in particolare nei primi anni di vita, può influire negativamente sulla crescita sia in termini di sviluppo fisico che cognitivo.

L’organismo umano contiene circa 3-4 g totali di ferro, che vengono per lo più riciclati e distribuiti tra il circolo sanguigno e vari organi. Il quantitativo che invece introduciamo quotidianamente con l’alimentazione è molto basso, pari a circa 1-2 mg e deriva principalmente da alcuni alimenti come: il fegato, le frattaglie, i frutti di mare, la carne in generale e nello specifico quella di cavallo, il pesce, il latte, alcuni tipi di verdure verdi (in particolare i cavoletti di Bruxelles e gli spinaci), i legumi (fagioli), la frutta secca (tra tutte le mandorle e i fichi secchi) e il cacao.

pharmanutra - infografica riassuntiva del metabolismo del ferro nell'organismo

Immagine 1: Infografica riassuntiva del metabolismo del ferro nell’organismo.

Il ferro alimentare può essere distinto in due forme: ferro eme e ferro non-eme.

Il ferro eme si presenta sottoforma di ione ferroso (Fe2+) ed è legato a delle particolari proteine (globine) che ne favoriscono l’entrata nel circolo ematico e circa il 15-35% viene assorbito dall’intestino; il ferro eme rappresenta il 40% del ferro presente negli alimenti carnei. Il ferro non eme, invece, può trovarsi, in base al suo stato di ossidazione, come ione ferroso (Fe2+) o come ione ferrico (Fe3+) e costituisce il 100% degli alimenti vegetali. Il ferro ferroso è solubile e passa facilmente all’interno degli enterociti duodenali, mentre il ferro ferrico deve essere trasformato in Fe2+ per essere assorbito dall’intestino. La percentuale di assorbimento del ferro non-eme è molto ridotta, circa del 5-12%.

Una volta entrato nel circolo sanguigno, il ferro in parte circola legato ad una proteina specifica di trasporto, chiamata transferrina, che lo veicola in tutto il corpo e in parte viene immagazzinato sotto forma di ferritina principalmente nel fegato, nella milza, nel midollo osseo e, oltre che, nella mioglobina all’interno del tessuto muscolare.

Carenza di ferro nell’infanzia e negli adolescenti

I bambini (2-12 anni) sono altamente vulnerabili e possono andare incontro ad una carenza di ferro (sideropenia) a causa del rapido aumento del volume sanguigno e della massa muscolare durante la crescita e lo sviluppo. Altri fattori che contribuiscono all’aumento del fabbisogno di ferro sono l’aumento di peso e l’attività fisica. Per questa ragione, l’assunzione raccomandata in questo periodo è di circa 7-9 mg di ferro al giorno.

Situazioni di carenza di ferro possono comparire anche durante l’adolescenza (12-18 anni), periodo caratterizzato da un fabbisogno di ferro particolarmente elevato dovuto alla rapida crescita. Soprattutto nelle ragazze giovani, questa situazione, insieme all’inizio delle perdite di sangue con i primi cicli mestruali, può rendere instabile l’equilibrio del ferro. I livelli raccomandati di ferro (12-14 mg al giorno) possono essere raggiunti solo attraverso una corretta assunzione di carne, pesce, uova e verdure, che molto spesso non sono apprezzati dagli adolescenti.

È stato dimostrato che la mancanza di ferro influisce sulla corretta funzione cerebrale, e sullo sviluppo cognitivo. Pertanto, nei casi in cui l’alimentazione non sia sufficiente a garantire un corretto apporto di ferro, potrebbe essere necessario integrarlo.

I sintomi più comuni correlati alla carenza di ferro sono:

  • Pallore;
  • Debolezza;
  • Capogiri;
  • Irritabilità;
  • Difficoltà di concentrazione.

Valori di emoglobina nei bambini e adolescenti

Nei bambini e negli adolescenti, la quantità di ferro nel sangue dipende principalmente da due fattori: età e sesso. Tra gli indicatori ematochimici più rilevanti troviamo l’emoglobina, proteina maggiormente presente nel sangue che contiene al suo interno il ferro. Nella tabella di seguito vengono riportati i valori medi e i valori minimi, suddivisi per età e genere:

Età Valore medio Emoglobina (g/dL) Valore minimo Emoglobina (g/dL)
Da 2 a 6 anni 12,5 11,5
Da 6 a 12 anni 13,5 11,5
Da 12 a 18 femmine 14 12
Da 12 a 18 maschi 14,5 13

 

Un basso livello di emoglobina nel sangue può essere causato da una dieta non varia ed equilibrata, o da un’aumentata richiesta di ferro durante la crescita. Il ferro è essenziale per il bambino anche per rafforzare il sistema immunitario. Quando l’emoglobina risulta essere sotto il valore minimo, si parla di anemia da carenza di ferro, che deve essere prontamente trattata, sotto consiglio del medico o del pediatra.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha constatato che l’anemia è molto diffusa a livello globale, colpendo in modo preponderante i bambini e le donne in età riproduttiva. L’anemia è associata a uno scarso sviluppo cognitivo e motorio e alla scarsa capacità lavorativa. La carenza di ferro è considerata la causa più comune di anemia.

pharmanutra - immagine grafica della struttura dell'emoglobina

Immagine 2: grafica esemplificativa della struttura dell’emoglobina.

Altri marcatori nella carenza di ferro

I valori di ferro nel corpo sono misurati dall’analisi di proteine specifiche che ne regolano il trasporto e lo stoccaggio:

  • Sideremia, che misura la quantità di ferro circolante legato alla transferrina;
  • Transferrinemia, che misura la quantità di transferrina, la proteina che trasporta il ferro agli organi e ai tessuti preposti per il suo utilizzo;
  • Saturazione della transferrina, che indica la percentuale di transferrina satura, ossia che sta legando il ferro, rispetto al totale. I valori ottimali sono compresi tra il 20 e il 50%;
  • Ferritinemia, che misura la quantità di ferritina, una proteina che regola lo stoccaggio di ferro nel fegato, nei muscoli e nel midollo osseo.

Integratori alimentari

Le situazioni di carenza di ferro possono essere corrette seguendo una dieta ricca di fonti alternative di ferro e, ove questo non sia possibile o nel caso non fosse sufficiente, integrando la normale alimentazione con l’assunzione di specifici integratori alimentari per correggere questa carenza.

In commercio esistono molti integratori a base di ferro, ma non tutti contengono la stessa fonte di ferro, che a seconda della sua natura chimica può risultare più o meno assorbita dal duodeno. Il ferro è spesso caratterizzato da un retrogusto metallico in bocca e, una volta venuto a contatto con la mucosa gastrica, può dare effetti irritativi caratterizzati da bruciore, nausea e stitichezza.

I prodotti SiderAL® contengono Ferro Sucrosomiale®, in cui il minerale ferro viene avvolto da una matrice di fosfolipidi ed esteri saccarici degli acidi grassi, garantendo un elevato assorbimento ed un’ottima tollerabilità del minerale.

Conclusione

Gli integratori della linea SiderAL® consentono l’assunzione di ferro in qualsiasi momento della giornata (con i pasti o lontano dai pasti), anche per lunghi periodi di tempo, e prevengono qualsiasi disagio comunemente associato all’assunzione di ferro, come il retrogusto metallico e sgradevole, l’irritazione della mucosa gastrica, la nausea e la stitichezza. Superando i limiti legati all’integrazione convenzionale di ferro, il Ferro Sucrosomiale® favorisce l’assunzione di questo importante nutriente in tutte le situazioni di carenza o aumento del fabbisogno di ferro.

 


BIBLIOGRAFIA

  • WHO – World Health Organisation
  • Sideral.it
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