10 Novembre 2022 | NewsScienza
Il magnesio in gravidanza: un ruolo importante sulle contrazioni uterine e sulla pressione arteriosa
La gravidanza è un momento molto delicato dal punto di vista fisiologico: il corpo è soggetto ad enormi cambiamenti ed è per questo che è importante prestare attenzione al benessere psico-fisico generale e all’alimentazione. Per mantenere uno stato di salute ottimale durante i 9 mesi di gestazione e garantire il corretto sviluppo del feto, le future mamme si concentrano spesso sulla dieta, che tuttavia potrebbe non essere sufficiente ad assicurare la corretta assunzione dei nutrienti essenziali. Il fabbisogno di minerali e vitamine in gravidanza aumenta e, infatti, l’utilizzo di integratori (sempre previo consiglio del ginecologo) è molto comune.
Minerali in gravidanza: i nutrienti fondamentali
Tra i minerali fondamentali durante la gravidanza troviamo:
- Il Calcio: favorisce la corretta mineralizzazione delle ossa e dei denti del feto (ebbene sì, il tuo bambino sviluppa i denti già nell’utero!) ed evita la riduzione della densità ossea nella mamma.
- Lo Iodio: è un minerale essenziale per la crescita e lo sviluppo fetale, oltre che per la salute della donna, soprattutto nel primo trimestre quando la tiroide della futura mamma aumenta la propria attività per riuscire a sintetizzare gli ormoni tiroidei anche per il bambino; l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda un apporto di 250 mcg al giorno.
- Il Ferro: il fabbisogno di ferro aumenta in modo considerevole durante la gravidanza (in realtà quasi raddoppia rispetto alle normali condizioni di una donna non incinta), soprattutto nell’ultimo trimestre, perché deve soddisfare non solo l’organismo della futura mamma, ma anche lo sviluppo del feto.
- Lo Zinco: è un minerale necessario per l’attività di oltre 300 enzimi ed è essenziale per la vita, la crescita fetale perché partecipa alla riproduzione cellulare e favorisce lo sviluppo di ossa, muscoli, organi sessuali e tiroide.
- Il Magnesio: in gravidanza il magnesio è utile soprattutto per la salute della donna, in quanto aiuta a prevenire l’ipertensione arteriosa, le contrazioni uterine e l’insorgere della lombosciatalgia, grazie al suo effetto rilassante sulla muscolatura liscia. Vediamo di seguito come agisce sulle contrazioni e sul meccanismo di regolazione della pressione.
Il ruolo del magnesio in gravidanza
Il magnesio è un macroelemento di cui disponiamo in quantità variabili nel nostro organismo, tra i 22 e i 26 g; di questi più del 50% si trova mineralizzato a livello osseo. Il magnesio fa da cofattore per più di 300 enzimi e quindi è coinvolto in numerosi processi, che vanno dalla sintesi di neurotrasmettitori essenziali a livello centrale, alla produzione e rilascio di energia cellulare. Inoltre, il magnesio, agendo in equilibrio con il calcio, interviene anche nella regolazione di fondamentali processi come la contrazione muscolare, il battito cardiaco, la coagulazione e la pressione arteriosa.
Il fabbisogno giornaliero di magnesio può variare a seconda delle caratteristiche fisiche, ma generalmente è compreso tra i 280 e i 400 mg. Per le donne in gravidanza, il fabbisogno minimo di magnesio è di 320 mg al giorno.
Grazie alla sua funzione muscolare, durante la gestazione, questo minerale è importante per regolare le contrazioni muscolari e, di conseguenza, aiuta a mantenere l’utero rilassato. La carenza di magnesio in gravidanza è infatti un fattore di rischio per la comparsa di contrazioni uterine precoci, che potrebbero condurre a un parto prematuro. Inoltre, garantire all’organismo tutto il magnesio di cui ha bisogno aiuta a prevenire e combattere alcuni disturbi tipici della gravidanza quali insonnia, irritabilità e astenia. Il magnesio, infine, aiuta a controllare i valori di pressione arteriosa e interviene nel metabolismo glucidico; è dunque importante per salvaguardare la salute cardiovascolare della donna in gravidanza e il corretto sviluppo del feto.
Magnesio e contrazioni uterine
Le contrazioni uterine non sono altro che dei movimenti involontari dei muscoli dell’utero che si verificano durante la gravidanza e il parto. Nei novi mesi di attesa può capitare di sentirle in diverse occasioni: ogni contrazione ha una sua funzione ed è importante saperle distinguere per non rischiare di allarmarsi inutilmente.
All’inizio della gravidanza l’utero si contrae sporadicamente in maniera fisiologica: è un segnale che si sta adattando alla presenza del feto e si prepara ad aumentare le sue dimensioni un po’ alla volta. Non c’è quindi motivo di spaventarsi per questo tipo di contrazione, tanto che molte donne non le avvertono nemmeno.
Durante il secondo trimestre le contrazioni uterine si avvertono più chiaramente, seppur non in modo doloroso: la pancia si indurisce improvvisamente a causa dell’ingrossamento dell’utero o dei movimenti fetali. Anche la stanchezza fisica influisce molto su questo tipo di contrazioni, che rappresentano un segnale del corpo che invita a fermarsi e riposarsi. Per questo molti ginecologi consigliano un’integrazione quotidiana di magnesio e sali minerali, che aiutano a regolare l’attività muscolare e, di conseguenza, a mantenere l’utero rilassato.
La correlazione tra contrazioni uterine e carenza di magnesio è infatti molto sottile. Contrazioni intense e frequenti, soprattutto con il progredire del terzo trimestre, potrebbero portare ad un rischio di parto prematuro, la cui incidenza è maggiore del 10% in caso di ipomagnesemia conclamata.
L’ipertensione gravidica
I disturbi ipertensivi della gravidanza costituiscono una delle principali cause di mortalità materna e perinatale nel mondo. La preeclampsia, o gestosi, è una condizione piuttosto frequente durante gli ultimi due trimestri della gravidanza, caratterizzata dall’aumento della pressione arteriosa (oltre 90 mmHg per la minima e 140 mmHg per la massima) e dall’escrezione di proteine con le urine (oltre 300 milligrammi al giorno). È stato stimato che la preeclampsia complichi il 2-8% delle gravidanze a livello globale.
Chiariamo un punto fondamentale: il magnesio, se assunto nelle dosi consigliate attraverso una dieta bilanciata o, se necessario, con degli integratori specifici, aiuta a ridurre il rischio di ipertensione gravidica, ma non rappresenta una cura preventiva né un trattamento per le donne che soffrono di gestosi, le quali devono essere scrupolosamente seguite da un medico per quanto riguarda l’assunzione di farmaci specifici.
Conclusione
Alle donne in gravidanza dovrebbe essere consigliato di concentrarsi su una dieta ben bilanciata e su importanti fonti di particolari nutrienti. L’integrazione può avvantaggiare alcune persone che evitano determinati gruppi alimentari come carne o prodotti animali, o che sono a maggior rischio di carenze.
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BIBLIOGRAFIA:
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- Gestational Hypertension and Preeclampsia: ACOG Practice Bulletin Summary, Number 222. Obstet Gynecol. 2020 Jun;135(6): 1492-1495.doi: 10.1097/AOG.0000000000003892.
- Euser A.G., et al.; Magnesium sulfate for the treatment of eclampsia: a brief review. 2009 Apr;40(4):1169-75.