20 Febbraio 2023 |

Ferro e microbiota intestinale

Il ferro (Fe) è un micronutriente fondamentale per molti processi del nostro organismo, primo fra tutti è il suo fondamentale contributo nella formazione di nuovi globuli rossi e nella formazione dell’emoglobina, proteina deputata al trasporto dell’ossigeno a tutti gli organi e tessuti del nostro corpo. Oltre a questa importante funzione, il ferro è ritenuto essenziale anche nel contribuire alla normale funzione del sistema immunitario.

In ambito medico, è di facile intuizione che il ferro è largamente utilizzato per recuperare tutti quegli stati di carenza di ferro (sideropenia) o, nei casi più gravi, di anemia sideropenica dove i livelli di emoglobina (Hb) risultano essere sotto i range fisiologici stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Hb<13 g/dL negli uomini, Hb<12 g/dL nelle donne, Hb<10,5 g/dL nei bambini).

La sideropenia è la maggiore carenza nutrizionale nella popolazione mondiale e, per far fronte a questa ridotta presenza di ferro nell’organismo, si ricorre all’utilizzo e alla somministrazione di integratori o farmaci a base di ferro per via orale.

La maggior parte di questi prodotti a base di sali di ferro, però, causano comunemente degli effetti avversi a livello gastrointestinale, come nausea, dolori addominali, diarrea, e provocano dei cambiamenti negativi sfavorevoli alla flora intestinale.

Flora intestinale

Per flora intestinale si intende l’insieme dei batteri presenti nell’intestino dell’uomo e il termine scientifico corretto per descrivere questo insieme è microbiota intestinale.

Il microbiota umano è composto da oltre mille miliardi di batteri, virus, funghi e protozoi, con il peso totale di circa 1,5 kg che, comunicando tra loro, agiscono come se fossero un unico organismo e svolgono funzioni importanti per la salute dell’uomo. La totalità dei microrganismi concentrati in prevalenza nell’intestino vantano molteplici funzioni, tra cui:

  • Funzione di barriera, infatti la presenza del microbiota protegge l’ospite dalla colonizzazione di batteri potenzialmente patogeni;
  • Funzione metabolica, grazie alla degradazione delle principali macromolecole derivanti dalla dieta;
  • Funzione sul sistema immunitario, in quanto il microbiota può influenzarne sia lo sviluppo che l’attività, modulando le risposte del tessuto epiteliale e le risposte sistemiche;

Quindi, tutti i microrganismi appartenenti alla flora intestinale sono da considerarsi degli ottimi alleati per il corretto funzionamento del nostro organismo.

Ferro e microbiota

Il ferro possiede un effetto paradosso per la salute dell’uomo: se da un lato è necessario e fondamentale per la formazione dell’emoglobina, per il trasporto dell’ossigeno e come catalizzatore per la corretta proliferazione delle cellule del nostro sistema immunitario, dall’altro livelli elevati di questo minerale possono causare degli effetti ossidativi, quindi tossici per le nostre cellule, generando una reazione a catena di processi infiammatori che aggravano lo stato di salute del soggetto.

Inoltre, il ferro che viene assunto per via orale sottoforma di integrazione alimentare, incide negativamente sul microbiota intestinale a causa della sua elevata permanenza all’interno del lume intestinale, portando ad un aumento di microrganismi patogeni che usano il ferro come fonte per replicarsi, così determinando una diminuzione dei microrganismi “buoni” della flora intestinale.

Molti studi hanno evidenziato che il microbiota intestinale è strettamente correlato al funzionamento del Sistema Immunitario e del Sistema Nervoso Centrale, comunemente chiamato Asse Intestino-Cervello (dall’inglese Gut-Brain-Axis, GBA).

La GBA è una linea di comunicazione diretta, bidirezionale, tra i due sistemi, collegando centri della sfera cognitiva ed emozionale, endocrina, immunologica, umorale.

L’influenza della flora batterica intestinale sulla GBA si esplica per molteplici meccanismi: uno di questi coinvolge i metaboliti batterici (come i lipopolisaccaridi e gli acidi grassi a catena corta, di cui l’acido butirrico), che presentano proprietà attive sul sistema nervoso; un altro si basa sull’uso degli stessi neurotrasmettitori, come ad esempio l’acetilcolina, serotonina e dopamina, con effetto diretto di modulazione della loro produzione e secrezione in tutto il corpo.

Riconosciuta l’importante funzione della flora intestinale e gli effetti negativi degli integratori a base di sali di ferro convenzionali su di essa, Pharmanutra S.p.A. ha formulato un’innovativa formulazione, che prende il nome di tecnologia Sucrosomiale®, in cui il ferro pirofosfato è avvolto da una matrice di fosfolipidi ed esteri saccarici degli acidi grassi. Tutti questi elementi prendono parte ad una singola struttura, chiamata Sucrosoma® (Figura).

Il ferro Sucrosomiale®, in commercio con il nome di SiderAL®, possiede un profilo di assorbimento differente rispetto ai comuni prodotti a base di ferro, evitando così al minerale di venire a contatto con la mucosa gastrointestinale e, quindi, di non incidere negativamente sul microbioma intestinale.

Vista la sua struttura simile a quella dei chilomicroni, lipoproteine intestinali che trasportano in circolo le sostanze di natura lipofila, si potrebbe ipotizzare che una volta assorbito a livello intestinale, raggiunga il fegato, dove la matrice di fosfolipidi viene degradata grazie all’azione di enzimi lisosomiali, e rendere disponibile il ferro pirofosfato per il legame con la transferrina, proteina il cui compito è di veicolare il ferro nell’organismo e trasportarlo nei siti per il suo utilizzo, principalmente a livello del midollo osseo per la formazione di nuovi globuli rossi.

In uno studio preclinico condotto su modelli animali, sono stati messi a confronto due gruppi di topi; al primo veniva somministrato il SiderAL®, mentre al secondo gruppo il Ferro Solfato. L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare il possibile effetto sfavorevole sulla flora intestinale.

I risultati hanno dimostrato che il Sideral®, rispetto al comune Ferro Solfato, è in grado di evitare i comuni effetti indesiderati legati alla somministrazione di ferro orale convenzionale, oltre a ridurre la crescita di alcuni microrganismi patogeni per il nostro organismo (ad esempio Escherichia coli e Salmonella) e a preservare il buono stato del microbioma intestinale.

In conclusione, l’utilizzo del SiderAL® risulta essere sicuro ed efficace in tutti i soggetti carenti di ferro, anche in tutte quelle condizioni in cui il suo assorbimento risulta essere compromesso.

 

Bibliografia:

  • https://www.who.int/health-topics/anaemia#tab=tab_1
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  • Zakrzewski M. et al.; Supplementation with Sucrosomialiron leads to favourable changes in the intestinal microbiome when compared to ferrous sulfate in mice. Biometals. 2022 Feb;35(1):27-38.
  • Gómez-Ramírez S., et al.; Sucrosomial® Iron: A New Generation Iron for Improving Oral Supplementation. Pharmaceuticals (Basel). 2018 Oct 4;11(4):97.
  • Giordano G., et al.; Effects of Different Iron Formulation Support on selection of some Pathogens in Human Gut Flora: Monocentric Study. 7th IMCID 2019, Rome, Italy.
  • https://www.sideral.it/