24 Luglio 2018 |

Speciale 1 anno di Borsa: intervista a Roberto Lacorte

Roberto-Lacorte-Vicepresidente-ad-pharmanutra

Ad un anno dalla quotazione in Borsa di PharmaNutra SPA, stiliamo un primo bilancio con Roberto Lacorte, Vicepresidente e Amministratore Delegato del Gruppo fondato nel 2003 assieme al fratello Andrea.

 

 

Roberto, cosa è successo in questi 12 mesi?

 

Abbiamo vissuto un anno intenso, scandito da tante soddisfazioni emerse dalle relazioni con gli investitori e con lo scenario del mercato di Borsa. Cerchiamo di mantenere un confronto continuo per introdurre l’azienda e farne comprendere i piani di sviluppo, assolvendo a tutti quegli obblighi e comportamenti che ne regolano la presenza. È un ambito in cui si riescono a valutare al meglio le proprie azioni, grazie al confronto con interlocutori che investono trasversalmente in tanti settori. Questa multi-disciplinarietà consente di avere visioni molto diverse, tutte utili per rafforzare le singole decisioni.

Dopo un anno, il riscontro è positivo e il mercato soddisfatto: il titolo, che naviga sopra i 14 euro ad azione, si è apprezzato oltre il 40%, e la capitalizzazione dell’azienda è aumentata quasi del 50%, se consideriamo che siamo partiti con una capitalizzazione di 89 milioni e oggi siamo intorno ai 144 milioni di euro.

 

 

Abbiamo parlato degli adempimenti che regolano l’entrata di un’azienda in Borsa, ma la sensazione è che PharmaNutra fosse già predisposta a questo modello gestionale.

 

PharmaNutra si è adattata perfettamente alle procedure che disciplinano un’azienda quotata in Borsa e oggi è più solida e strutturata per continuare in questa crescita condivisa con il mercato. Obblighi e regole introdotte con l’entrata in Borsa non sono niente di rivoluzionario per noi, perché è nel nostro DNA condividere le decisioni strategiche più importanti – vedi la presenza di un board allargato non solo a me e mio fratello, ma anche al Dottor Carlo Volpi e ad altri soggetti – e rendere partecipi nei capitali persone che noi reputiamo importanti per la crescita del Gruppo.

In noi c’è sempre stata la convinzione di dover rendere conto a persone che andassero al di là della famiglia Lacorte e questo è stato già un primo passo verso la responsabilizzazione nei confronti di altri, nonché la rendicontazione e il confronto, elementi necessari e qualificanti per qualsiasi azienda quotata. È l’evoluzione naturale di un atteggiamento che fa già parte dell’azienda.

 

 

Quando si parla di Borsa, inevitabilmente sono i numeri a farla da padrone. Nella realtà, però, cosa c’è dietro queste cifre?

 

Aumentano le relazioni con i terzi, perché PharmaNutra si trova ad interloquire con tante persone interessate a scommettere sull’azienda, dagli investitori istituzionali ai privati, e con un team di professionisti che fa parte delle nuove strutture di gestione dell’azienda. Sono confronti forti, costruttivi, che vanno ad arricchirne il valore e in cui la capacità umana è valorizzata al massimo. Un’attività intensa di pubbliche relazioni che è stata molto apprezzata dal mercato.

 

 

In questi mesi di attività, c’è un episodio rimasto particolarmente impresso?

 

Sì, al recente Healthcare Forum a Milano, una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di quattro aziende quotate nell’ambito dell’healthcare, tra cui PharmaNutra, e di analisti del mercato come McKinsey e responsabili di Borsa Italiana. In quel contesto mi è stato detto a chiari termini che Borsa Italiana è orgogliosa di avere sul mercato un’azienda come la nostra e che c’è bisogno di società con alle spalle una storia così intensa, anche se ancora relativamente breve, caratterizzata da crescite importanti e profonde.

In questo forum, inoltre, abbiamo anche avuto l’occasione di evidenziare un metodo estremamente innovativo ed evoluto di cui siamo portatori, quello delle Pre-Booking Company, evoluzione della SPAC.

 

 

Se guardiano al futuro di PharmaNutra, cosa vediamo?

 

Tante idee che fanno parte di programmi già condivisi con il mercato nell’ambito dell’esecuzione dei nostri driver di crescita, che sono l’internazionalizzazione del gruppo e il lancio di nuovi prodotti, nonché il rafforzamento della struttura di vendita in Italia. L’obiettivo è andare velocemente verso una stabilizzazione d’impresa, che secondo la curva di crescita della capitalizzazione non è molto lontana, per poi arrivare, dopo un giusto periodo di permanenza in AIM, nel mercato principale della Borsa Italiana, dove gli scambi sono più fitti e grandi. Questo si traduce in una maggiore sensibilità nei confronti dei cambiamenti dell’azienda, quindi un mercato più responsive, che valorizza ancora di più la crescita dell’azienda stessa.

 

 

Un’azienda dove comunque si respira ancora un’aria familiare, nel senso migliore del termine.

 

Riuscire a far convivere la crescita con la continuità e la vicinanza nei confronti di tutti coloro che sono con noi dall’inizio è un obiettivo quotidiano. Un’azienda è fatta da persone e molte di queste hanno visto nascere PharmaNutra insieme a noi, quindi non possiamo non evidenziare il fatto che la nostra crescita si basa su valori e rapporti umani che vanno al di là di qualsiasi logica commerciale.

Siamo nati con i nostri investimenti e sacrifici, con tanti propositi, oltre che grazie alla passione e alla professionalità di persone che hanno iniziato con noi. E ne andiamo fieri. Tra l’altro, durante l’Healthcare Forum citato prima, è emerso che il modello che ha un’attrattiva maggiore per gli investitori istituzionali è proprio quello che viene definito come “Public Company famigliare”, cioè un’azienda quotata che ha ancora ai vertici la famiglia che l’ha creata. Un’azienda che ha una sua precisa identità come PharmaNutra e che non passa di mano in mano, da un fondo di investimento all’altro, via via snaturandosi. Sono cose che fanno molto piacere e che vengono molto apprezzate.