Gastroenterologia

Le patologie gastrointestinali possono compromettere l’assorbimento di nutrienti essenziali, determinando carenze nutrizionali che influiscono sulla salute generale e sulla qualità della vita. Malassorbimento, infiammazioni intestinali e alterazioni della mucosa gastrica possono ridurre l’apporto di ferro, vitamina B12 e altri micronutrienti fondamentali. Nei pazienti con gastrite atrofica, ad esempio, la carenza del fattore intrinseco ostacola l’assorbimento della vitamina B12, aumentando il rischio di anemia megaloblastica.
L’integrazione mirata di ferro, minerali e vitamine rappresenta un supporto efficace per contrastare queste carenze e migliorare la gestione clinica.

Carenza di ferro e disturbi gastrointestinali

La carenza di ferro è una delle condizioni più comuni nei pazienti con patologie gastrointestinali. Disturbi come la malattia celiaca, le malattie infiammatorie intestinali (IBD) e le gastriti croniche possono compromettere l’assorbimento del ferro, portando a stati di anemia sideropenica. Inoltre, perdite ematiche croniche dovute a ulcere o lesioni della mucosa intestinale possono aggravare la condizione. 

 

Vitamina B12: il ruolo chiave nella salute gastrointestinale

La vitamina B12 è essenziale per la sintesi dei globuli rossi, il funzionamento del sistema nervoso e il metabolismo cellulare. La sua carenza è particolarmente frequente nei pazienti con gastrite atrofica, resezioni intestinali, sindrome dell’intestino corto e disbiosi intestinale. La riduzione del fattore intrinseco, necessario per l’assorbimento della B12, può portare ad anemia megaloblastica e disturbi neurologici. 

L’integrazione di vitamina B12 in forma orale può risultare particolarmente utile per: 

  • Prevenire l’anemia nei pazienti con deficit di assorbimento gastrico. 

  • Supportare il metabolismo energetico e la funzione neurologica. 

  • Migliorare il benessere generale nei soggetti con malattie gastrointestinali croniche. 

 

Malassorbimento e carenze di micronutrienti

Le patologie gastrointestinali possono compromettere l’assorbimento di diversi micronutrienti, tra cui magnesio, zinco, calcio e vitamine liposolubili (A, D, E, K). Malattie come la celiachia, il morbo di Crohn e le sindromi da malassorbimento possono determinare un aumentato fabbisogno di questi elementi essenziali. 

L’integrazione mirata con minerali e vitamine altamente biodisponibili aiuta a: 

  • Sostenere la salute ossea e muscolare, riducendo il rischio di osteopenia e osteoporosi. 

  • Migliorare la funzione immunitaria, particolarmente compromessa nei pazienti con IBD. 

  • Contrastare la fatica cronica e il deperimento muscolare, migliorando il recupero nutrizionale. 

 

L’importanza dell’integrazione nutrizionale nelle patologie gastrointestinali

L'integrazione nutrizionale rappresenta un elemento chiave nella gestione delle patologie gastroenterologiche: l'utilizzo di prodotti innovativi disponibili in commercio consente di attuare un approccio personalizzato, capace di migliorare in modo significativo il decorso clinico e il benessere complessivo dei pazienti affetti da disturbi gastrointestinali.